Restauro di un canterano intarsiato

Restauro di un canterano con tre cassetti con intarsi in legno e madreperla

Dopo aver eseguito dei tasselli di pulitura per determinare quale potesse essere la miscela di solventi più adatta alla sverniciatura, è stata rimossa la vernice sintetica, quindi non originale, da tutto il mobile senza intaccare la patina sottostante.

Le operazioni di restauro sono proseguite con la  pulizia con detergenti adeguati delle parti non a vista del mobile (fondi, interni e retri) sia per motivi igienici che per rimuovere sporco e macchie.

Il mobile è rimasto per circa 7+7 giorni in una camera a gas con un prodotto specifico per la disinfestazione da insetti xilofagi.

Le parti lignee maggiormente danneggiate da tarli o umidità sono state trattate con consolidante per legno perché riacquistassero maggiore consistenza, sono state reincollate tutte le cornici staccate e reintegrate le mancanze con legni d’epoca.

La corretta funzionalità dei cassetti e l’integrità della ferramenta son state verificate e ripristinate.

Il restauro è continuato con la stuccatura dei fori dei tarli con stucco a gesso opportunamente tintato e la sostituzione della vecchia carta ormai logora che ricopriva l’interno dei cassetti. Dopo una leggera mano di gomma lacca, si è proceduto ad un’ulteriore stuccatura di rifinitura con cera d’api colorata seguita da lisciatura della superficie.

Il mobile è stato lucidato con un preparato a base di cera d’api e cera carnauba.

La schiena e il fondo sono stati trattati con cera d’api per nutrire il legno e preservarlo da fessurazioni.

Tutti i prodotti utilizzati per il restauro sono assolutamente naturali frutto di un’accurata ricerca storica e le ricette per la preparazione dei composti (gommelacche, incausti, tinte, lacche) si rifanno ad antichi testi.

Le metodologie di restauro rispettano i canoni d’assoluta reversibilità degli interventi oltre alla cura per i particolari.

 

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