Restauro di due confessionali presso la Chiesa delle Maddalene a Vicenza
Le operazioni di restauro hanno preso il via con il trasporto di entrambi i manufatti presso il mio laboratorio dove sono stati esaminati attentamente.
Il legno era molto sporco e scuro e presentava, in alcuni punti, un forte attacco da parte di tarli. La parte maggiormente danneggiata era la base poiché il legno era eroso e marcescente a causa della forte umidità di risalita data dal pavimento.
Si notavano mancanze diffuse sulle cornici e completa asportazione della cornice superiore del lato sinistro.
Dopo aver eseguito dei tasselli di pulitura per determinare quale fosse la miscela di solventi più adatta alla pulizia, il restauro ha comportato l’eliminazione della vecchia vernice e dello sporco con la paglietta media da tutto il mobile senza intaccare la patina sottostante.
Sono state pulite con spazzole e alcool le parti non a vista del mobile (schiena, fondo e parte superiore)
Il mobile è rimasto per circa 7+7 giorni in una camera a gas con un prodotto a base di Permetrina, specifico per la disinfestazione da insetti xilofagi
Le parti lignee maggiormente danneggiate da tarli o umidità sono state trattate mediante diverse inbibizioni con consolidante perché riacquistassero maggiore consistenza, in particolare le parti a terra, il fondo e le teste delle tavole che compongono la schiena e i fianchi.
Sono state fissate tutte le cornicette staccate mediante chiodini d’epoca e quindi si è proceduto con lo smontaggio del fondo (molto danneggiato) recuperando quasi tutti i chiodi d’epoca e sono state asportate tutte le parti lignee irrecuperabili e reintegrate le parti mancanti.
I fori dei tarli e le piccole fessurazioni sono state stuccate con stucco a base di gesso Bologna opportunamente tintato. Dopo una leggerissima mano di alcool e gomma lacca, si è proceduto ad un’ulteriore stuccatura di rifinitura con cera d’api colorata fusa seguita da lisciatura della superficie con paglietta fine.
Per completare il restauro, la finitura è stata eseguita con cera d’api cera carnauba e trementina.
Il fondo, la schiena e sopra sono stati trattati con una leggerissima mano di gommalacca e cera d’api che li protegge e ne evita la fessurazione.
Si è ritenuto necessario porre sotto alla pedana di base tre pattini in legno di rovere (fissati con viti moderne a taglio in ottone) alti cinque cm, per isolare la struttura dal pavimento favorendo anche la ventilazione.